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Notizie, scadenze, novità in tema di Sicurezza negli ambienti di lavoro.

giovedì 9 dicembre 2010

INSICUREZZA. Errata gestione di un cantiere stradale.

Presentiamo di seguito un esempio di cantiere stradale erratamente gestito sotto il profilo della sicurezza, apparso sul sito www.puntosicuro.it. L'attività prevede il montaggio di pannelli su barriere antirumore sullo svincolo di una tangenziale ed è stata immortalata da Stefano Farina, consigliere nazionale AIFOS.
- Posizione di lavoro degli operatori in quota: il rischio di caduta dall’alto, oltre ad essere elevato, e’ aggravato dalla tipologia e conformazione del materiale su cui sono posizionati, da notare (foto 01) che in alcuni frangenti il rischio di caduta si presenta sia verso la strada che verso il retro della barriera; 
 - Sponda del camion: la sponda abbassata viene utilizzata dall’operatore come piano di transito, successivamente lo stesso operatore cammina sul guard-rail (foto 4);
 - Altre situazioni rilevate riguardano il mancato utilizzo d.p.i. di protezione del capo (casco) e la cattiva manutenzione del gancio della catena - il dispositivo di chiusura del gancio e’ infatti aperto (particolare foto 01).

Rimane infine il dubbio sul corretto posizionamento degli stabilizzatori anteriori e sul mancato utilizzo dei due stabilizzatori posteriori.
Stefano Farina, Consigliere Nazionale AiFOS

INAIL 60MLN di incentivi per le aziende

L'INAIL agevola le aziende che investono sulla sicurezza. Perchè non approffittarne?
Leggetevi un po' quello che ha pubblicato l'Inail, poi sappiate che sono disponibile per sviluppare progetti informativi/formativi ed attività in genere per il miglioramento della sicurezza nella vostra azienda.

(tratto da www.inail).


22 ottobre 2010. Il presidente Marco Fabio Sartori annuncia l'intervento dell'Istituto a favore di  tutte le imprese che puntano al miglioramento della sicurezza e della salute dei propri dipendenti. I finanziamenti saranno assegnati sulla base di criteri all'insegna della massima semplificazione
ROMA - Sessanta milioni di euro per le imprese che "investono" in  sicurezza. E' questa la cifra che l'INAIL mette a disposizione per tutte le aziende - anche quelle individuali - iscritte alla camera di commercio che fanno della prevenzione una delle loro priorità d'intervento. Lo stanziamento verrà ripartito in budget regionali, in funzione del numero di addetti e dell'andamento infortunistico di ciascun territorio.
"L'INAIL è sempre più impegnato nello sviluppo di un sistema integrato di presa in carico del lavoratore che sappia includere prevenzione, formazione, informazione, assistenza e consulenza. Tutto questo non solo per migliorare le condizioni di salute all'interno dei luoghi di lavoro, ma anche per rendere sempre più qualificate le prestazioni di assistenza e riabilitazione degli infortunati e di chi è affetto da malattie professionali, ai fini del loro reinserimento nella vita sociale e professionale", afferma il presidente, Marco Fabio Sartori. "Nel quadro di questa complessa mission, gli incentivi economici svolgono un ruolo senza dubbio strategico nella promozione di una vera cultura della prevenzione, che sia capace di sostenere al meglio le aziende nel miglioramento della sicurezza e della salute dei propri dipendenti".
Continua, dunque, l'impegno forte dell'Istituto in materia di prevenzione, secondo quanto previsto dal Testo Unico sulla sicurezza (comma 5, art.11). In quest'ottica i sessanta milioni di incentivi si definiscono, dunque, come un atto di intervento immediato per la promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche in attesa che il perfezionamento dell'accordo con le parti sociali renda utilizzabili le ulteriori risorse già messe a disposizione dal ministero del Lavoro (ex art.11, co.1 Testo Unico Sicurezza). "La sicurezza non ha prezzo", conclude Sartori, annunciando che è intenzione dell'Istituto l'obiettivo di incrementare ulteriormente le risorse a disposizione delle imprese "fino a 100 milioni di euro".
I sessanta milioni di euro saranno, così, disponibili per progetti di investimento volti al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; formazione; sperimentazione di soluzioni innovative e di strumenti di natura organizzativa ispirati alla responsabilità sociale delle imprese. A caratterizzare questa operazione, inoltre, un approccio alle procedure e verifiche di assegnazione all'insegna della massima semplificazione.
Dopo la pubblicazione dell'avviso sulla Gazzetta Ufficiale, infatti, gli interessati potranno accedere tramite il sito internet dell'INAIL - Punto Cliente -  ai singoli bandi regionali dove inserire dati anagrafici dell'impresa e particolari relativi al progetto, che prevedono l'attribuzione di un punteggio in automatico. Solo con il superamento di un punteggio soglia complessivo sarà possibile la compilazione della domanda online. Sarà, quindi, necessario presentare alla sede INAIL competente l'attestazione dei requisiti di ammissione al finanziamento e di attribuzione dei punteggi. Ciò avverrà con una procedura "valutativa a sportello" che, applicata a progetti o programmi organici e complessi, consente la massima semplificazione conservando tutte le garanzie per l'Ente erogante.
Il finanziamento a fondo perduto, che in parte può anche essere anticipato, viene erogato dopo la verifica della documentazione che attesta l'effettiva realizzazione dell'intervento e l'avvenuto pagamento dei corrispettivi da parte dell'impresa richiedente. Alla conclusione della procedura, l'INAIL si riserva di effettuare controlli, anche in loco, per verificare la conformità dell'intervento rispetto al progetto approvato e finanziato.

sabato 4 dicembre 2010

Alloggio del dipendente ed omessa valutazione dei rischi


Con sentenza n. 4939 del 4 febbraio 2010, la IV Sezione Penale della Cassazione ha confermato la responsabilità penale del datore di lavoro che ha omesso di valutare i rischi relativi all'utilizzo dell'alloggio messo a disposizione del dipendente per motivi di lavoro. Nel caso specifico, l'omessa valutazione dei rischi relativi all'utilizzo dell'impianto di riscaldamento, ha cagionato la morte del dipendente e dei suoi familiari, deceduti per intossicazione da monossido di carbonio.

INAIL premia aziende virtuose.

A seguito dell’approvazione della delibera n. 79/10 di modifica all’art. 24 (“Oscillazione del tasso medio per prevenzione dopo i primi due anni di attività”) del D.M. 12 dicembre 2000, è stato aumentato lo sconto accumulabile sul premio assicurativo INAIL.
L’obiettivo è premiare le imprese che effettuano interventi significativi di prevenzione degli infortuni e di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, oltre i requisiti minimi previsti dalla legge. Come riportato nell’art. 24, trascorsi i primi due anni dalla data d'inizio dell'attività, l'INAIL può applicare al datore di lavoro che sia in regola con le disposizioni in materia di prevenzione infortuni e d’igiene del lavoro e con gli adempimenti contributivi e assicurativi, una riduzione del tasso medio di tariffa in misura fissa, in relazione al numero dei lavoratori/anno del periodo, come segue:

Lavoratori - anno Riduzione
Fino a 10 30 %
Da 11a 50 23 %
Da 51a 100 18 %
Da 101 a 200 15 %
Da 201 a 500 12 %
Oltre 500 7 %

Ai fini del riconoscimento, il datore di lavoro deve presentare un’istanza fornendo tutti gli elementi, le notizie e le indicazioni definiti dall’INAIL in un apposito modulo di domanda (MOD. 0T24). La riduzione riguarda gli interventi attuati nell’anno solare precedente quello di presentazione della domanda, ha effetto per l’anno in corso alla data di presentazione dell’istanza ed è applicata in sede di regolazione del premio assicurativo dovuto per lo stesso anno.

L'istanza deve essere presentata alla competente sede territoriale dell'INAIL, entro il 28 febbraio dell'anno per il quale la riduzione è richiesta. Segnaliamo che le aziende il cui sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro è stato certificato secondo la norma OHSAS 18001 da un organismo di certificazione specificatamente accreditato da ACCREDIA, devono allegare alla domanda una copia della certificazione. ICMQ, che offre servizi di certificazione secondo la OHSAS 18001, è un organismo accreditato ACCREDIA.

Perciò, le aziende che hanno un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro certificato da ICMQ, possono fare domanda di riduzione del premio, allegando il relativo certificato. Inoltre, per la definizione dell’istanza, l’INAIL può provvedere alla verifica tecnica di quanto dichiarato. Questi controlli non sono previsti se il sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro è certificato da un organismo di certificazione accreditato da ACCREDIA. Ecco di nuovo emergere per il datore di lavoro l’importanza di avere la certificazione secondo la norma OHSAS 18001 rilasciata da un organismo accreditato, come ICMQ. Non solo, in caso di incidenti gravi, il possesso di una certificazione OHSAS 18001 è considerato un elemento che esime le persone giuridiche, le società e le associazioni, dalla responsabilità amministrativa ma anche uno strumento inoppugnabile per l’attestazione dei requisiti previsti per il riconoscimento della riduzione del premio INAIL. 

31/12/2010 Stress lavoro - correlato. Termine ultimo.

18/11/2010 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha diffuso una circolare a proposito delle indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stess lavoro-correlato. La circolare contiene indicazioni sulla metodologia e le fasi della valutazione dello stress lavoro-correlato.
scarica la circolare

(tratto da Il Sole 24 ore)
C'è tempo fino al 31 dicembre per rilevare e valutare il nuovo rischio da stress lavoro-correlato, sia per i datori di lavoro pubblico che per quelli del settore privato.
Con l'emendamento introdotto al comma 12 dell'articolo 8 del Dl 78/2010, il Senato ha approvato il rinvio di una scadenza che preoccupava non poco gli operatori del settore, sia per la complessità della materia, sia per la mancanza di indicazioni da parte dell'apposita commissione. Il comma 1-bis), articolo 28 del Dlgs 81 del 2008 stabilisce espressamente che la valutazione dello stress lavoro-correlato deve essere effettuata nel rispetto delle indicazioni fornite dalla commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ex articolo 6, comma 8, Dlgs 81/08, e che il relativo obbligo decorre dall'elaborazione delle predette indicazioni e comunque, anche in difetto delle stesse, a far data dal 1° agosto 2010. È questa la data che ora viene rinviata al 31 dicembre 2010.
Lo stress lavoro-correlato non deve essere confuso con il mobbing, ovvero con comportamenti volutamente persecutori o sgradevoli. Il rischio da stress può potenzialmente colpire in qualunque luogo di lavoro e qualsiasi lavoratore, e la sua valutazione è volta ad individuare le fonti che possono comportare infortuni o danni diretti alla salute nonché a cogliere i segnali che possono indicare la presenza di stress. Prevenire, ridurre o eliminare il problema può voler dire più efficienza e, soprattutto, consente di apportare miglioramenti nelle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. Si tratta, quindi, di riconoscere nell'organizzazione del lavoro alcuni indicatori di rischio che possono causare stress, fra cui i più comuni possono ricondursi a:
- orari di lavoro troppo lunghi o imprevedibili, turni particolarmente faticosi;
- carichi di lavoro eccessivi oppure troppo ridotti, monotonia o frammentarietà del lavoro;
- incertezza degli incarichi e dei compiti, mancanza di informazioni e/o di formazione;
- posture scomode o stancanti, posti di lavoro inadeguati, temperature elevate o basse, eccessivo rumore eccetera.
In attesa delle indicazioni della commissione, i datori di lavoro avrebbero dovuto organizzarsi in proprio, sia avvalendosi di professionalità adeguate, sia utilizzando le guide e i documenti elaborati da diversi enti, pubblici e privati, fra cui l'Ispesl, la Regione Lombardia, Confindustria, l'Ordine degli psicologi dell'Emilia-Romagna e altri. Peraltro, il comitato, appositamente istituito all'interno della commissione per l'approfondimento del tema ha temporaneamente sospeso l'attività. Il ministero del Lavoro ha, infatti, espresso la necessità di approfondimenti nella materia, a causa soprattutto delle discordanze fra la bozza del documento, predisposta su richiesta del comitato e le richieste di modifica avanzate dalle regioni e dall'Ispesl.